La medicina estetica ha messo a punto diverse tipologie di peeling chimici per risolvere o ridurre i più comuni inestetismi della pelle quali ad esempio:
- invecchiamento, perdita di elasticità della pelle, ispessimento della cute e colorito spento
- acne acuta, acne cronica o atrofica, esiti cicatriziali
- macchie brune del viso, delle mani e del corpo
- alterazioni e squilibri idro-lipidici della pelle (pelle grassa) e relativi inestetismi
Alcune delle sostanze usate nel trattamento di peeling chimico:
L’Acido glicolico (AHA)
Si tratta di un prodotto molto noto nei trattamenti di peeling chimico. Deriva dalla lavorazione della canna da zucchero e viene utilizzato ad uso medico con una concentrazione fra il 50 e il 70% in base alla tipologia di pelle. Crea un lieve rossore alla pelle con una conseguente leggera esfoliazione della superficie cutanea. Generalmente si può ripetere ogni settimana, beneficiando degli effetti positivi sulla pelle che vanno ad offrire lucentezza e colorito sano.
L’Acido tricoroacetico (T.C.A.).
Si tratta di un prodotto recente ma che già viene ampiamente e positivamente utilizzato nei peeling chimici. In base alla concentrazione è possibile agire più o meno in profondità, generalmente le concentrazioni tra il 10% e il 25% servono per trattamenti di peeling in superficie mentre per peeling più profondi sono necessarie concentrazioni che vanno dal 30 al 40%.
L’esfoliazione e il tipo di risultato dipendono dalla concentrazione e dalla profondità dal peeling: maggiore è lo strato di pelle superficiale e di medio derma asportato maggiore sarà poi la compattezza della cute e l’effetto di riduzione di piccole rughe e macchie sul viso e sul décolleté.
Il trattamento di peeling va sempre effettuato da professionisti competenti e va ripetuto ogni 30 giorni fino a 3-4 volte.
L’Acido salicilico
L’acido salicilico è molto utilizzato per ridurre gli inestetismi dovuti all’acne in fase attiva, sia lieve che media. Per i peeling superficiali viene utilizzato con una soluzione alcolica al 25% ma vi sono diverse concentrazioni dal 15 al 25% in base all’uso e alla tipologia di pelle. Non può essere usato su pazienti allergici ai salicilati e va ripetuto dopo 15-20 giorni.
L’acido retinoico
Si tratta di derivato della vitamina A che, se utilizzato nel trattamento di peeling, ripristina le differenziazioni cellulari e la struttura del tessuto cutaneo.
L’esfoliazione raggiungibile è generalmente superficiale, ma può essere eseguito nuovamente fino ad arrivare ad un livello più profondo. Si ripete dopo 15 giorni. E’ assolutamente controindicato per le donne in stato di gravidanza.
L’Acido piruvico
Il suo utilizzo nei trattamenti di peeling è molto diffuso per ridurre gli inestetismi dell’acne in fase attiva. Viene impiegato con una concentrazione del 40-50% simile a quella dell’acido salicilico per ottenere maggiori risultati nell’azione di regolazione del sebo e anti-microbica.
Generalmente sono riscontrabili effetti molto positivi sulla luminosità della cute e sulla riduzione delle papule se il trattamento viene ripetuto ogni 15 giorni.
Per migliorare i risultati può essere associato anche ad altri trattamenti cutanei indolori e privi di effetti collaterali, come ad esempio la micro-dermoabrasione che prepara la pelle ad un peeling chimico o può essere effettuata come trattamento di mantenimento.
Allo stesso modo anche i nuovi e innovativi cosmetici della linea Reset Aesthetics offrono una soluzione alle pazienti che desiderano mantenere nel tempo i risultati ottenuti. Prima di scegliere il prodotto più in linea con le specifiche esigenze del paziente si procede con un’accurata analisi clinica, verificando le condizioni della pelle e le eventuali patologie, l’età e la tolleranza nei confronti dei lievi disagi che potrebbero subentrare dopo il trattamento, soprattutto per quanto riguarda i peeling più profondi.